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All'interno di un tessuto urbano assai denso, racchiuso da mura e da fossati, col prosciugamento di un'ansa del porto antico in epoca medievale fu possibile ricavare il piano della Marina. L'andamento brullo e accidentato si prestò per lunghi secoli a grandi manifestazioni popolari o a pubbliche esecuzioni che attiravano l'interesse morboso di larghi strati della popolazione. A partire dagli ultimi decenni del Settecento ebbe inizio il processo di trasformazione del "piano", che potrà essere definito vera e propria "piazza" soltanto nei primi anni del periodo post unitario con la formazione di estesi tratti di pavimentazione lastricata e col trasporto del gruppo scultoreo della fontana del Garraffo. Il nuovo grande spazio si attrezzò con filari di alberature, viali e sedili, fino all'impianto del giardino dedicato a Garibaldi con la magnifica ferrata progettata da Giovan Battista Filippo Basile. Attraverso un'inedita e ricca documentazione archivistica, si ricostruisce una vicenda prodiga di inattesi ritrovamenti e di intriganti informazioni storiche, tecniche e di costume, arricchita di note utili ad approfondire la conoscenza sulla società del tempo e i suoi protagonisti.